Sergio Scapin

Sergio Scapin ha ricoperto diversi incarichi come Addetto Culturale presso gli Istituti Italiani di Cultura di Oslo (1977—1990), San Francisco (1990—1994), Amburgo (1996—2000) e Copenaghen (2000—2005). In seguito ha ricoperto l’incarico di Funzionario presso la Commissione Nazionale Italiana per l’UNESCO a Roma (2005—2007).
È stato Direttore degli Istituti Italiani di Cultura di Oslo (2007—2012) e Stoccolma (2013—2014), e Presidente della Fondazione "Carlo Maurilio Lerici" di Stoccolma (2013—2014).
In pensione dal 2014, ha ricoperto l’incarico di Presidente del Comitato di Oslo della Società Dante Alighieri dal 2015 al 2024. È stato insignito del "Diploma di Benemerenza" dalla sede centrale della Società Dante Alighieri il 14 ottobre 2019.
È coautore, insieme a Marianne Zimmer, della pubblicazione commemorativa Comitato di Oslo della Società Dante Alighieri — Un secolo di storia 1923–2023, conservata presso l’Archivio Storico della Società Dante Alighieri a Roma, la Nasjonalbiblioteket (Biblioteca Nazionale Norvegese) di Oslo, Oslo Byarkiv (archivio della città di Oslo) e la biblioteca “Luigi Di Ruscio” dell’Istituto Italiano di Cultura di Oslo.
Dal febbraio 2025 è Consigliere onorario del Direttivo del Comitato di Oslo della Società Dante Alighieri.
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Sergio Scapin (direttore 2007–2012, addetto 1977–1990)
Un ponte tra l’Istituto e la Dante: la cultura come dialogo e partecipazione
Figura chiave nella storia dell’Istituto Italiano di Cultura di Oslo, Sergio Scapin ha saputo costruire nel tempo un legame profondo e duraturo tra Italia e Norvegia. Dopo aver prestato servizio come addetto culturale per oltre un decennio (1977–1990), tornando poi come direttore (2007–2012), ha incarnato una visione della diplomazia culturale fondata sull’ascolto, sulla conoscenza reciproca e sulla collaborazione con le istituzioni locali.
Negli anni Ottanta, quando l’Istituto era diretto da Silvana Quadri, Scapin fu l’anima operativa e il principale tramite linguistico e culturale tra i due paesi. Perfettamente integrato nel contesto norvegese, di cui conosceva lingua e sensibilità, seppe interpretare con naturalezza la missione dell’Istituto come laboratorio di conoscenza reciproca tra italiani e norvegesi. Accanto all’organizzazione di mostre e cicli cinematografici — tra cui la mostra dedicata a Luigi Pirandello nel 1985 — curò i programmi di borse di studio e scambi accademici previsti dagli accordi bilaterali, favorendo la mobilità di decine di studenti norvegesi verso università e accademie italiane.
Fu anche un convinto sostenitore della cooperazione con le realtà associative locali, come dimostra il suo sostegno alla nascita dell’Associazione Norvegia–Italia di Drammen, che promuoveva la cultura italiana “con un sorriso”, avvicinando un pubblico ampio e non elitario.
Da direttore, Scapin lavorò con la stessa passione per riaffermare il ruolo dell’Istituto come spazio aperto e condiviso. Tra i momenti più significativi del suo mandato si ricordano la visita di Dario Fo e Franca Rame a Oslo (2010), la collaborazione con musei e artisti norvegesi e, soprattutto, il rafforzamento dei rapporti con il Comitato di Oslo della Società Dante Alighieri, cui restituì la possibilità di utilizzare gratuitamente i locali dell’Istituto per le proprie attività. Con questo gesto simbolico e concreto, Scapin volle ricomporre un’alleanza naturale tra le due istituzioni italiane di riferimento in Norvegia, riaffermando l’idea che la cultura è, prima di tutto, relazione, dialogo e condivisione.
Curiosità
Durante la direzione di Sergio Scapin, l’Istituto Italiano di Cultura di Oslo visse uno dei momenti più memorabili della sua storia recente. Nel maggio 2010, infatti, fu proprio Scapin a invitare a Oslo Dario Fo e Franca Rame, portando nella capitale norvegese due protagonisti assoluti della scena teatrale europea.
L’occasione fu la prima norvegese della loro celebre commedia Ekteskap på vidt gap (Coppia aperta, quasi spalancata), che debuttò il 6 maggio al Nationaltheatret, diretto da Hanne Tømta, in collaborazione con il Nordland Teater. Sul palco, Reidar Sørensen e Anne Krigsvoll diedero vita, con energia e ironia, ai personaggi della satira coniugale scritta da Fo e Rame nei primi anni Ottanta.
La presenza dei due autori – Fo, insignito nel 1997 del Premio Nobel per la Letteratura, e Rame, straordinaria interprete e custode della tradizione della Commedia dell’Arte – suscitò grande curiosità e vivo interesse, tanto nella stampa norvegese quanto nel pubblico.
Il giorno successivo, venerdì 7 maggio, Dario Fo incontrò gli studenti della Kunsthøgskole (Accademia di Belle Arti) di Oslo, allora diretta da Cecilie Broch Knudsen, tenendo una masterclass che rimase indimenticabile: una dimostrazione del suo celebre grammelot, linguaggio teatrale fatto di suoni, gesti e improvvisazioni, cifra unica della sua arte scenica.
La visita di Fo e Rame a Oslo, resa possibile grazie all’iniziativa di Sergio Scapin, segnò un momento di particolare rilievo nei rapporti culturali tra Italia e Norvegia.
Dal giornale locale "Lokalavisenfrogner", mercoledì 12 maggio 2010

Traduzione
Fo: – Colori fantastici!
Così ha commentato la star del teatro italiano gli interni del Municipio di Oslo, giovedì scorso.
Julie Messel
julie.messel@lokalavisen.no
OSLO: – «Vorrei assolutamente un libro su quest’arte», ha dichiarato il celebre uomo di teatro Dario Fo (84 anni) durante la sua visita al Municipio la scorsa settimana.
Fo si trovava a Oslo in occasione della prima norvegese dello spettacolo "Ekteskap på vidt gap" (Coppia aperta, quasi spalancata) al Nationaltheatret, giovedì scorso.
Fo ha ricevuto il Premio Nobel per la Letteratura nel 1997. È noto per il suo impegno politico radicale.
L’ultima volta che era stato in Norvegia risaliva al 1968, quando il Det Norske Teatret aveva rappresentato una delle sue opere.
La visita di Fo è stata organizzata con il sostegno dell’Ufficio Culturale dell’Ambasciata d’Italia, che ha sede in Oscars gate.
«Siamo molto felici di averlo qui», ha commentato Sergio Scapin dell’Ambasciata, intervistato dal quotidiano Lokalavisen.