Giovanni Gambella

Giovanni Gambella avviò la sua carriera diplomatica nel settore culturale presso l'Ambasciata italiana a Teheran e, nel 1965, fu nominato Vice Direttore dell’Istituto Italiano di Cultura di Budapest. Negli anni successivi ricoprì incarichi di rilievo all'interno della rete degli Istituti Italiani di Cultura: fu addetto culturale a Bruxelles, poi direttore degli Istituti di Cultura di Bogotá (1970-1974), Oslo (1975-1978) e infine Brasilia (dal 1979 al 31 gennaio 1981). In quest'ultima data si dimise dal servizio, concludendo sedici anni di attività al servizio del Ministero degli Affari Esteri.
Un episodio particolarmente delicato segnò la fase iniziale della sua carriera in Ungheria. Secondo uno studio storico di Ilona Fried consultabile qui: Una vecchia vicenda della guerra fredda, tra il 1965 e il 1967 Gambella fu coinvolto in un caso politico-giudiziario di grande risonanza. Venne accusato dalle autorità ungheresi di omessa denuncia di atti di spionaggio, in seguito a una confessione ricevuta da Béláné Kalocsán, collaboratrice dell'Istituto, arrestata con l'accusa di spionaggio.
Il processo, celebrato in febbraio 1967, durò quattro giorni e si concluse con una condanna a 5 anni e 6 mesi di reclusione, la confisca dei beni per un valore stimato in circa 25.000 fiorini e l'espulsione dall'Ungheria. Tuttavia, il 7 maggio 1967, il Consiglio dei Ministri ungherese concesse a Gambella la grazia, che annullò la pena residua e revocò l'esproprio dei beni. Pochi giorni dopo, il 24 febbraio 1967, la Corte Suprema ridusse anche le pene inflitte agli altri imputati nel caso, e Gambella fu presumibilmente liberato a seguito dell'atto di clemenza.
Molti anni più tardi, il 22 gennaio 1992, la Corte Suprema dell'Ungheria lo assolse definitivamente, riconoscendo che si era trattato di un “processo farsa”.
PS: Il saggio di Ilona Fried, intitolato “Una «vecchia vicenda della guerra fredda». Cultura italiana e servizi segreti ungheresi. Anni ’50 e ’60”, è stato pubblicato nel dicembre 2015 all'interno del numero 28 della rivista Nuova Corvina. Rivista Italiana di Studi Ungheresi, edita a Budapest dall'Accademia Ungherese delle Scienze – Istituto di Studi Letterari. La rivista Nuova Corvina, di carattere accademico e semestrale, rappresenta il principale punto di riferimento per lo studio delle relazioni storiche, letterarie e artistiche tra Italia e Ungheria. Vi collaborano studiosi ungheresi e italiani che si occupano di storia culturale, linguistica, letteraria e dei rapporti diplomatici e intellettuali tra i due Paesi. Il nome “Corvina” richiama la celebre Bibliotheca Corviniana, la straordinaria biblioteca rinascimentale di re Mattia Corvino (1443–1490), che fu una delle più importanti collezioni librarie dell'Europa del Quattrocento.
Giovanni Gambella è rimasto coinvolto anche in un altro fatto di cronaca, quando era Direttore dell’Istituto Italiano di Cultura di Oslo, che all’epoca destò grande scalpore in Norvegia. La vicenda esplose sulle pagine del popolare rotocalco Se og Hør, che pubblicò i dettagli di una clamorosa disputa dietro le quinte dell’ambiente culturale norvegese.
Al centro della controversia vi era una lettera, firmata da docenti universitari, rappresentanti del Comune di Oslo e autorevoli figure del mondo artistico, che chiedeva la sua rimozione dall’incarico, accusandolo di autoritarismo e difficoltà nei rapporti interpersonali. Allo stesso tempo, però, Gambella ricevette una dichiarazione di sostegno e solidarietà da parte di numerosi connazionali residenti in Norvegia.
L’ambasciatore d’Italia a Oslo, Guido Simonetti, ridimensionò la vicenda definendola un conflitto di caratteri e temperamenti, un “divorzio all’italiana”. Dopo tre anni di servizio, Gambella lasciò il Paese per un nuovo incarico in Sud America, non senza prima augurarsi che la polemica non danneggiasse i rapporti culturali tra Italia e Norvegia.
I dettagli completi di questo episodio, che all’epoca fece molto discutere, sono riportati qui.
Di seguito l’articolo pubblicato dal rotocalco norvegese Se og Hør, prima edizione, 10–23 novembre 1978.
Titolo dell’articolo: Se og Hør avslører: Kultur-skilsmisse på italiensk i Norge (Se og Hør rivela: Divorzio culturale all’italiana in Norvegia).
La fotografia di Gambella è stata scattata all’interno della Direzione dell’Istituto Italiano di Cultura di Oslo, in Meltzersgate.

