Carlo Morozzo Della Rocca

Carlo Morozzo Della Rocca

Carlo Morozzo della Rocca (direttore dell'Istituto Italiano di Cultura di Oslo dal 1954 al 1956)

Un ambasciatore della cultura e della musica italiana nel Nord

Quando nel 1954 Carlo Morozzo della Rocca assunse la direzione dell’Istituto Italiano di Cultura di Oslo, portava con sé una formazione eclettica e una lunga esperienza internazionale. Nato a Roma nel 1902, laureato in filosofia e diplomato al Conservatorio di Musica, univa alla solida preparazione accademica una profonda competenza musicale che avrebbe contraddistinto tutta la sua attività in Norvegia.

Prima di trasferirsi a Oslo, aveva compiuto numerosi viaggi in Europa e negli Stati Uniti, durante i quali tenne recital pianistici e conferenze dedicate alla musica e alla letteratura italiane. Trascorse inoltre sei anni come lettore presso l’Università di Cork, in Irlanda, e successivamente cinque anni come direttore dell’Istituto Italiano di Cultura di Stoccolma (1949-1954). Questa duplice esperienza — accademica e diplomatica — gli permise di coniugare con naturalezza l’insegnamento della lingua e della letteratura italiane con la promozione della cultura musicale del suo Paese, in un periodo in cui la presenza culturale italiana nel Nord Europa si stava consolidando.

Durante la sua permanenza in Norvegia, Morozzo della Rocca svolse un’intensa attività di docente e divulgatore. All’Università di Oslo tenne regolarmente corsi di grammatica italiana per studenti avanzati, lezioni di storia della letteratura e un ciclo dedicato alla Divina Commedia, presentando Dante come un punto di incontro tra la grande tradizione umanistica italiana e la sensibilità nordica.

Parallelamente, la sua passione per la musica trovò spazio in numerose conferenze e recital pianistici che contribuivano a diffondere la conoscenza del patrimonio musicale italiano. Particolarmente significativa fu la conferenza tenuta a Stavanger nella primavera del 1956, dedicata alla musica italiana dal Rinascimento ai tempi moderni. In quell’occasione, Morozzo della Rocca spiegò ai giornalisti norvegesi che il tratto distintivo della musica italiana è la melodia, «che non solo i compositori, ma tutto il popolo apprezza e pretende».

Il suo intervento a Stavanger ebbe anche un’importante conseguenza culturale: durante la sua visita nacque infatti un’associazione italo-norvegese, promossa dal lettore Jens Schive, con l’obiettivo di rafforzare i legami tra i due Paesi e favorire la diffusione della lingua italiana. Morozzo della Rocca offrì il suo contributo illustrando le esperienze di analoghe associazioni in altri paesi e l’importanza di creare canali di scambio duraturi tra le culture.

Grazie alla sua duplice vocazione di umanista e musicista, Carlo Morozzo della Rocca seppe fare della musica italiana un canale privilegiato di incontro e dialogo, in cui la diplomazia culturale trovava espressione anche attraverso il linguaggio universale della musica.

La sua direzione all’Istituto Italiano di Cultura di Oslo fu breve ma intensa, segnata da un impegno costante nel presentare un’Italia colta, moderna e profondamente legata alla tradizione musicale e letteraria.