Giuseppe Galeotti

Ritratto di Giuseppe Galeotti

Giuseppe Galeotti è stato direttore dell’Istituto Italiano di Cultura di Oslo dal 1970 al 1973, guidando l’istituto in un momento di significativo sviluppo della diplomazia culturale italiana in Norvegia. Nel corso del suo mandato, Galeotti operò nella prima sede autonoma dell’Istituto, situata in Meltzersgate 5, un elegante stabile nel centro di Oslo che ospitava un piccolo appartamento composto da quattro stanze: una reception, l’ufficio del direttore, un’aula-biblioteca e una saletta riservata a riviste e giornali.

Questa sede indipendente, ottenuta nel gennaio 1970, rappresentò un importante salto di qualità rispetto agli anni precedenti, quando le attività dell’Istituto si svolgevano in locali ospitati all’interno dell’Ambasciata d’Italia. Pur essendo modesti e angusti, gli spazi di Meltzersgate 5 permisero di ampliare le attività culturali, che comprendevano conferenze, esposizioni e iniziative volte a promuovere la cultura italiana in Norvegia.

Il periodo della direzione di Galeotti fu caratterizzato da un rafforzamento delle relazioni culturali tra Italia e Norvegia, nel contesto della diplomazia culturale. L’Istituto Italiano di Cultura di Oslo, insieme all’ambasciata d’Italia, al Comitato della Dante e all’università di Oslo, fu un protagonista chiave nell’organizzazione di eventi che favorivano lo scambio intellettuale e la diffusione della cultura italiana nel Paese scandinavo.

Il contributo di Galeotti si inserisce dunque in un momento decisivo per la crescita e il radicamento della presenza culturale italiana in Norvegia, consolidando il ruolo dell’Istituto come ponte culturale tra i due paesi e pietra miliare della diplomazia culturale italiana in Norvegia.

Articolo Aftenposten del 1° giugno 1971 su Giuseppe Galeotti
Articolo del giornale Aftenposten, 1° giugno 1971

Traduzione:

Istituto Italiano di Cultura:

– Lasciamo che siano gli altri a scoprirci!


Didascalia della foto: Per chi non parla italiano, può esserci qualche difficoltà quando la studentessa Elisabeth Lund, che sta completando il suo corso intermedio di italiano, fa visita al professor Giuseppe Galeotti. Lei passa all’istituto un paio di volte a settimana. Alla sinistra, la segretaria dell’istituto, Francesca Lundgren. (Foto: Brynjulv Aartun)


– Non facciamo pubblicità a noi stessi e non invitiamo la gente a venire all’istituto. Preferiamo che siano gli altri a scoprirci. Accogliamo con piacere e aiutiamo coloro che decidono spontaneamente di venirci a trovare…

Così dice il professor Giuseppe Galeotti, per poi lanciarsi in un vortice di italiano misto a inglese, sorridendo con un’espressione alla Fernandel – ma un po’ più affascinante!

L’Istituto Italiano di Cultura, o semplicemente l’istituto culturale italiano a Oslo, è relativamente giovane, avendo iniziato le sue attività in modo regolare all’inizio dell’anno scorso, dopo un periodo di attività limitata nei locali dell’ambasciata. Al momento, non è ancora conosciuto quanto i suoi omologhi tedeschi, francesi, inglesi o americani in città. Ma il professor Galeotti è entusiasta e pieno di nuovi progetti.

Attualmente l’istituto si trova in un ampio e accogliente appartamento in Meltzers gate a Oslo, con, tra gli altri, l’ambasciata israeliana come vicina al piano terra – quindi la sicurezza non manca!

All’interno dei grandi e antichi locali dell’istituto si respira un’atmosfera vivace e passionale, con scaffali pieni di letteratura, libri di scienze sociali, splendidi volumi d’arte ed enciclopedie a non finire! Nella sala lettura sono sparsi vivaci periodici come Oggi, Successo, Bulletino d’Arte. Giornali e riviste. Ci sono circa duecento film sull’arte, la musica e l’architettura disponibili per il prestito, così come dischi italiani.

L’istituto ha il compito di promuovere la cultura e la lingua italiana e funge anche da ufficio culturale dell’ambasciata italiana a Oslo. Il telefono e il campanello suonano spesso – c’è chi vuole prendere in prestito libri e riviste, chi ha bisogno di aiuto per traduzioni di documenti, chi chiede informazioni sulle possibilità di studiare presso le università italiane.

Finora, questa politica discreta ha portato a 350 iscritti, ma anche molti non iscritti fanno visita all’istituto.

– Proviamo e riproviamo…


– È difficile far capire ai norvegesi cosa sia davvero la cultura italiana, ma ci proviamo continuamente – sorride Galeotti, quasi inarrestabile quando inizia a parlare del suo argomento preferito: l’arte e la cultura italiana attraverso i secoli e fino a oggi, oltre che del prestigioso Istituto Orientale di Napoli, considerato all’avanguardia.

Galeotti ha vissuto in Africa orientale, occidentale e settentrionale e parla diversi dialetti arabi. L’anno scorso è arrivato a Oslo con un po’ di ritardo perché stava pubblicando un libro di archeologia – anche su questo argomento potrebbe parlare per ore! Attualmente insegna storia della lingua italiana all’università di Blindern ed è molto impressionato dal livello raggiunto dai docenti stabili.

– Qui all’istituto non siamo particolarmente interessati a organizzare serate cinematografiche, dato che i film italiani si possono vedere anche in città. Preferiamo concentrarci sull’insegnamento, sulle conferenze e sulle traduzioni di letteratura italiana in norvegese. Ibsen è molto popolare in Italia, ma qui quasi nessuno conosce Pirandello – dice il professore, che è anche molto colpito dalla traduzione di Magnus Ulleland della Mandragola di Machiavelli. Contiamo di iniziare altre traduzioni l’anno prossimo, soprattutto di autori moderni come, ad esempio, Pirandello. Solo Moravia è già abbastanza conosciuto in Norvegia, dato che diverse sue opere sono state tradotte.

Nel programma dell’istituto ci sono anche serate musicali, che però si tengono in città a causa dello spazio limitato nei locali di Meltzers gate. Al momento non si tengono corsi di lingua.

– Ma contiamo di poter organizzare corsi nostri quando avremo più spazio – dice l’ottimista Galeotti.

Musica e arti applicate

I primi a esibirsi sul fronte musicale saranno un duo di chitarrista e cembalista che suonerà al Museo Munch l’8 giugno, ma poi il calendario degli eventi sarà tranquillo fino a settembre. Le attività riprenderanno con una mostra sull’architettura moderna in Italia, curata da due architetti italiani laureatisi in Norvegia. Ottobre sarà il mese più intenso per gli italiani, con la visita di tre chitarristi classici e una mostra italo-norvegese di arti applicate in collaborazione con la Scuola di Arte e Artigianato. È in programma anche una mostra sulla restaurazione dei tesori artistici di Venezia, che recentemente hanno rischiato di andare perduti sott’acqua. Galeotti cerca di risparmiare il più possibile per riuscire a portare un’orchestra di 40 elementi entro la fine dell’anno.

Particolarmente allettanti per chi vuole continuare gli studi in Italia sono le 45 borse di studio mensili – non resta che provarci…

– Ma, come dicevo, non chiediamo alla gente di venire, devono essere loro a volerlo – sorride il professor Galeotti. – Eh già –